Società Botanica Italiana onlus

Associazione scientifica fondata nel 1888

Scavi di Pompei, nasce l’Orto Botanico

COMUNICATO STAMPA
Scavi di Pompei, nasce l’Orto Botanico
In via dell’Abbondanza, aperto al pubblico dal 23 marzo

Apre al pubblico dal 23 marzo l’Orto botanico degli scavi di Pompei, un’area di oltre 800 mq dove sono raccolte tutte le specie che vivevano già nella città antica: alberi da frutta, piante medicinali e sacre, ortaggi , piante palustri e tessili. Con accesso da Via dell’Abbondanza ed uscita sul Foro triangolare, dotato di un ampio giardino adibito ad area di sosta per i visitatori, l’orto Botanico presenta un percorso diviso per temi con apparato informativo in italiano e inglese.
Per gli antichi, che non avevano frigorifero, uno dei problemi più grandi era la conservazione dei cibi: per questo motivo erano molto importanti frutti a guscio duro come le noci, mandorle e nocciole. Presenti nell’orto pompeiano anche alberi di mele, pere cotogne, sorbe e soprattutto fichi e olivi i cui frutti potevano essere essiccati o conservati a lungo. La presenza di questi alberi testimoniano inoltre l’importanza del legno tra gli antichi per gli usi di falegnameria a fini edili e navali. Tra le piante medicinali e aromatiche troviamo nell’ orto il basilico, la maggiorana e il timo, ancora oggi riconosciuto come antisettico, così come l’aglio, indicato per la pressione alta e la ruta, dagli effetti abortivi. Nel percorso dell’orto Botanico non potevano mancare le piante fluviali e palustri, che avevano grande importanza nella vita di ogni giorno: il frassino, con il cui legno molto flessibile si costruivano le doghe dei letti; il salice, usato per intrecciare canestri; il pioppo, ridotto in lamine per i cesti. Per colare la ricotta venivano utilizzati invece i giunchi, con i quali si legavano anche le verdure. Importantissime erano le canne, con le quali si costruivano strumenti musicali, trappole e lance, ma venivano anche imbottiti materassi, costruiti tutori per le viti e pareti divisorie per le case. Tra gli ortaggi, tutti citati dagli agronomi classici, nell’orto si possono trovare tutte le granaglie, ovvero leguminose e cereali (ceci, lenticchie, piselli, fave, cicerchie) che venivano cucinate come zuppa.
Le piante tessili più comuni erano il lino, la canapa, la ginestra, con le quali venivano realizzati stoffe ma anche cordami, reti, vele; mentre i cascami servivano per gli stoppini delle lucerne. Con le infiorescenze di ontano di tingevano le stoffe, mentre il cardo dei fulloni era usato per cardare la lana. Infine, sono presenti nell’orto botanico anche le piante coronarie sempreverdi a cui Plinio dedicherà il XXI libro della sua opera, che erano usate intrecciate in corone celebrative, cultuali o terapeutiche.
L’Orto Botanico, curato del Laboratorio di Ricerche Applicate della S.A.P. diretto dalla dott.ssa Annamaria Ciarallo, sarà sede di tutte le iniziative del ciclo ‘Le stagioni di Pompei’. La guida all’Orto Botanico è edita da Electa.

Pompei, 28.02.2007 L’Ufficio stampa