Società Botanica Italiana onlus

Associazione scientifica fondata nel 1888

STAGE DEL GRUPPO DI LAVORO PER LA VEGETAZIONE

Sede operativa: Dipartimento di Biologia Università degli Studi di Trieste, Via L. Giorgieri 10, 34127 Trieste. Tel. +39 040 5583883 Fax +39 040 568855

Sistemazione:
I partecipanti allo stage alloggeranno presso l’Albergo-Ristorante "Al gallo Forcello" Passo Pramollo - Sonnenalpe Naßfeld I-33016 Pontebba (UD)
L´hotel è situato a 1.530 m sull´assolato altopiano del Passo Pramollo. Le stanze sono moderne e dotate di ogni comfort: doccia/WC, televisione satellitare, telefono e in alcuni casi con balcone. In oltre gli ospiti potranno accedere ai seguenti servizi: bar, taverna e ristorante con cucina italiana e internazionale, ascensore.
Servizi extra: solarium e sauna (non incluso nel prezzo del soggiorno e comunque a richiesta).

Informazioni:
Lo stage è organizzato e guidato dal Prof. Poldini e dalla Dr.ssa Vidali. Il punto d’incontro è il Dipartimento di Biologia dell’Università di Trieste. Da qui ci si sposterà in pullman nella zona del Passo di Pramollo. Chi deciderà di spostarsi con il proprio mezzo è pregato di specificarlo nella scheda di iscrizione.
La quota di partecipazione è di € 150,00 e comprende gli spostamenti in pullman e le spese di alloggio e vitto. Gli interessati devono versare una caparra di € 50,00 con le seguenti modalità:

vaglia postale indirizzato a Marisa Vidali
presso l’ufficio delle
Poste Italiane SpA
via C. Colombo 16
I-34144 Trieste

Il numero dei partecipanti sarà limitato a 50 persone. Le iscrizioni verranno chiuse al raggiungimento di detto numero e comunque entro il 28 giugno e saranno accettate solo previo pagamento della quota sopraccitata.



PROGRAMMA

19 luglio
arrivo a Trieste entro ore 14.00
14.00 – 16.30: riunione scientifica presso l’Università degli Studi di Trieste (verrà comunicato in seguito l’Aula della riunione) nella quale verrà illustrato il metodo messo a punto dal gruppo di lavoro del prof. Poldini per stimare la qualità e lo stato di conservazione degli habitat del Friuli Venezia Giulia e la metodologia adottata per le valutazioni di impatto ambientale e di incidenza (Estimo Ambientale Intrinseco - EsAmbI)
Discussione

ore 16.30
partenza dal comprensorio universitario con pullman verso Passo Pramollo (sono necessarie dalle 3.30 alle 4 ore per raggiungere la località, in quanto i pullman possono arrivare al Passo solo dal versante austriaco).

20 luglio
intera giornata di escursione (pranzo al sacco)

E’ prevista un’escursione nel SIC “Monti Auernig e Corona” dove è stata effettuata la cartografia degli habitat e messo a punto dal gruppo del prof. Poldini il metodo EsAmbI per valutare la qualità del sito dal punto di vista ecologico-naturalistico e gli eventuali rischi presenti.
L’area è molto complessa dal punto di vista geologico, infatti su una matrice principalmente scistoso-arenacea sono presenti alcuni affioramenti calcarei o conglomeratici. Solo nella porzione più sud-orientale il substrato diventa francamente calcareo. Ne risulta quindi un territorio dalle morfologie dolci le cui cime più elevate (M.ti Auernig e Corona) non raggiungono i 1900 metri di altezza.
Gli elementi floristici principali appartengono ai corotipi alpino e boreale (Juncus trifidus, J. triglumis, Loiseleuria procumbens, Eriophorum vaginatum, Tricophorum caespitosum) che fanno rientrare quest’area nel distretto fitogeografico endocarnico (Poldini, 1974). Tra le specie di rilevo sono presenti Wulfenia carinthiaca, specie di Lista Rossa che in questo punto presenta la sua unica stazione in Italia e che è stata osservata nell’habitat dominato da Alnus viridis, Physoplexis comosa in ambiente rupicolo, Carex pauciflora presso le formazioni di torbiera e Leontopodium alpinum nelle praterie secondarie altimontane, nonché Andromeda polifolia, Gentiana lutea subsp. vardjanii ed Hemerocallis lilio-asphodelus.

La vegetazione presente in questo SIC rispecchia le caratteristiche dei sistemi alpini interni. Infatti la formazione nemorale principale è quella dominata dall’abete rosso, specie che predilige climi più continentali rispetto al faggio (piceo-abieteti montani e peccete subalpine quali Homogyno-Piceetum, Adenostylo glabrae-Piceetum). I cespuglieti sono quelli tipici dei substrati acidi endalpici e quindi nelle porzioni mesiche si hanno grandi distese di Rhododendron ferrugineum (Rhododendretum ferruginei), lungo i versanti più freschi e umidi invece cresce abbondante Alnus viridis (= Alnus alnobetula) (Alnetum viridis), mentre nelle posizioni più xeriche la specie fisionomizzante è Pinus mugo (Rododendro ferruginei-Pinetum prostratae). Nei piccoli affioramenti calcarei si trovano comunque mughete calcifile ed in particolare sui versanti esposti a sud la mugheta termofila ad Erica carnea (Erico carneae-Pinetum prostratae), mentre alla base dei pendii o in conche a prolungato innevamento la mugheta chionofila microterma a Rhododendron ferrugineum (Sorbo chamaemespili-Pinetum mughi). Per quel che riguarda i prati la situazione è più complessa; attorno alle malghe la tipologia prevalente è proprio quella dei pascoli intensivi altimontani del Poion alpinae (Crepido-Poetum alpinae). Dove il pascolo si fa meno intenso sono presenti i nardeti di Homogyno alpinae-Nardetum a quote più basse, mentre a quote superiori (> 1800 m circa) si trova Sieversio montanae-Nardetum. Su substrati carbonatici invece le praterie dominate da Sesleria caerulea subsp. caerulea sono ascrivibili all’associazione Ranunculo hybridi-Caricetum semprevirentis.
Gli ambienti più interessanti sono costituiti da piccole torbiere e paludi acidofile. La cenosi a maggior estensione nell’area è la torbiera dominata fisionomicamente da Carex nigra, Carex canescens, Carex echinata, Juncus filiformis (Caricetum goodenowii), nella sua variante altitudinale subalpino-alpina, seguita in ordine di superficie decrescente da Caricetum rostratae, Menyantho-Sphagnetum, Cratoneuretum falcati (Cardamino-Montion), Eriophoretum scheuchzeri e Caricetum magellanicae.
Da evidenziare che Caricetum magellanicae è un’associazione estremamente rara che ospita una delle poche stazioni di Carex paupercula (= C. magellanica) in Friuli Venezia Giulia.
Il substrato e la morfologia poco acclive rendono rare le vegetazioni rupestri pioniere ed i ghiaioni; queste tipologie sono relativamente ben diffuse solo nei pressi del Monte Cerchio.

21 luglio
mezza giornata di escursione (pranzo al sacco)

Durante l’escursione si avrà modo di vedere un bell’esempio di pecceta di inversione termica (Asplenio viridis-Piceetum) nei pressi di Casera Winkel.

Partenza ore 13.00/14.00 da P.sso Pramollo verso Trieste (previsto arrivo ore 17.00/18.00 presso Stazione dei treni)

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