area riservata
Eventi
Si ricorda ai partecipanti che il costo degli eventi collaterali è escluso dalla quota di iscrizione al Congresso
Giovedì 22 Settembre 2011
21.00 Cena Sociale (50.00 Euro)
Venerdì 23 Settembre 2011
18.00 Visita guidata all'Acquario di Genova (20.00 Euro)
Sabato 24 Settembre 2011
8.00-18.00 Escursione post-congresso nel Finalese (40,00 Euro)
8.00-17.00 Escursione post-congresso ai Giardini Botanici Hanbury (40,00 Euro)
Il Finalese
Il Promontorio di Capo Noli ospita poi un contingente di elementi floristici termomediterranei e di vegetazione costiera alofila solo localmente rappresentati in Liguria.
Nell'area affiora inoltre una roccia calcarea miocenica, la "Pietra di Finale", che condiziona fortemente il paesaggio con rupi verticali, valli sospese, doline e altipiani carsici.
Il Finalese ospita anche una specie endemica, Campanula isophylla Moretti, che da fine Giugno ad autunno inoltrato colora le pareti bianche calcaree, compresi muri delle case dei borgo di Verezzi, costruite proprio con la pietra di Finale.
Tra le altre specie interessanti della zona, comprese nel SIC IT1323201 Finalese-Capo Noli, ci sono Campanula sabatia De Not., endemica della Liguria occidentale, descritta a Capo Noli e in allegato II della direttiva habitat come prioritaria, Convolvulus sabatius Viv., che ha a Capo Noli l'unica stazione ligure, Aphyllanthes monspeliensis L. e Coris monspeliensis L. vicine al limite di distribuzione, Linum austriacum L. subsp. collinum (Boiss.) Nyman, che presenta qui una delle pochissime stazioni italiane.
I fenomici carsici hanno garantito una presenza dell'uomo sin da epoche antiche e così numerosissime "Arme" (grotte) hanno restituito reperti dell'uomo primitivo che hanno permesso una ricostruzione dettagliata degli insediamenti antropici fin dall'epoca preistorica.
Molti di questi manufatti sono ospitati nel Museo del Finale (con esposizioni dal Paleolitico al Medioevo) a Finalborgo, il cui centro storico, ristrutturato da pochi anni merita certamente una visita insieme a quello di Noli, Varigotti e Verezzi, solo per citare i più importanti.
La passione naturalistica di una famiglia inglese ha creato, dal 1867 presso Ventimiglia, un giardino botanico per l'acclimatazione di piante provenienti dalle più diverse zone del mondo, sfruttando la felice posizione della zona e la particolare dolcezza del clima: i Giardini Botanici Hanbury. Grazie alla collaborazione di botanici, agronomi e paesaggisti in massima parte stranieri, fu creato un grandioso insieme che non trova eguali in Europa sia dal punto di vista botanico, con le 5800 specie di piante ornamentali, officinali e da frutto, che da quello paesaggistico, grazie alla felice armonia compositiva tra edifici, elementi ornamentali e terrazzamenti coltivati.
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